Questa rete molto virtuale, lascia tracce indelebili di chi l'attraversa: fosse anche per una volta sola. Gli scritti e le parole spese marchiano a fuoco il nostro esistere qui. Io, Alieno, non capivo. Le miei funzioni neuroniche m'imponevano chiarezza che non sentivo ancora del tutto mia. Ecco che, con una sola parola a voce della Fata, ho trovato secoli di tracce. Non una di queste differiva nei toni,emozioni e sentimenti, da quelle che mi erano state donate. L'ultima, quella che la Fata, ha fatto sua a mo di scudo, era solo l'ultima trovata ad esempio di tutte. Io Alieno non necessito nè anelo esclusiva alcuna ma, mi sia dato, per favore di non essere almeno preso e girato e poi ancora rigirato. Mi sento male, mi sono rialzato e son più rotto di prima! Questo intendevo quando chiedevo di non farmi male. La Fata ha ancora bisogno di essere "al centro" d'ogni cosa e per questo disposta a tutto: anche mentire a se stessa. Io Alieno o Umano che sia, non posso accettare il grigio: troppo è stato grigio.
La rete, come il DNA, è carta che porta in sè racconto del sè che ha mosso e che è stato. Non è difficile trovare tracce, ma comprenderle, quello per certo. Amare non è investigare su cosa è stato, bensì cercare di capire cos'è adesso, da quel da sè in poi che traccia e cambia, maturando chi inzia daccapo un percorso. Amare non è cercar di cancellare cicatrici che sai rimarranno, nè interrogarsi o piangervi sopra lacrime e rabbia. Amare non è sabbia negli occhi, ma filtro di un sentire che si porta dentro e si regala insieme a quel bagaglio emozione, parole, sensazione che quella stessa carta del sè, quel DNA, quella Rete contengono.
Se non si è pronti a quello, allora non si è pronti al viaggio. Quel viaggio che, chi te di fronte, ha iniziato leggendo dentro ad un Diario tuo che quella carta bene la riassumeva.
Che c'è, di diverso? E non parlare di centro d'ogni cosa quando parli di me, mìcome non del mentire a me stessa. Unica cosa che accomunan da sempre me Fata e te Alieno.
Provengo da altri mondi, altre galassie e altre dimensioni. Ho viaggiato nel tempo, visto nascere e morire le stelle. A volte mi chiedo della natura umana e del perchè a volte non vi comprendo: eppure il mio cervello è ampio e flessibile. Umani, avete perso l'essere duttile di ogni vostro senso: non toccate nè annusate gli odori. Non parlate nè ascoltate. Non gustate più nulla e, sopra ogni cosa,avete perso il Sesto Senso: l'emozione. Emozione come amare, percepire e vibrare.
Sono sceso qui e ho trovato una Fata che avevo già incontrato molte volte viaggiando ma, non avevo tempo di fermarmi. L'Essere puro che in tutti noi e voi ed altri ancora, si è degradato: da spirito puro è divenuto materia e come tale ha iniziato ad usare, male, i propri sensi. La purezza è decaduta lasciando solo l'essenza più materiale.
Ora è tempo di fermarmi ad ascoltare le vostre Voci che urlano desiderio di conoscenza e d'Anima. La Fata è Anima pura, tutti potete divenire anime pure: basta solo riattivare i sensi e, più di ogni latro, il Sesto.
Io non ho odore nè forma coniugabile ma guarderò e ascolterò ogni singola Voce che si leverà a chiedere aiuto. La Fata e L'Alieno sono con voi e per voi.
1 commento:
La rete, come il DNA, è carta che porta in sè racconto del sè che ha mosso e che è stato. Non è difficile trovare tracce, ma comprenderle, quello per certo. Amare non è investigare su cosa è stato, bensì cercare di capire cos'è adesso, da quel da sè in poi che traccia e cambia, maturando chi inzia daccapo un percorso.
Amare non è cercar di cancellare cicatrici che sai rimarranno, nè interrogarsi o piangervi sopra lacrime e rabbia.
Amare non è sabbia negli occhi, ma filtro di un sentire che si porta dentro e si regala insieme a quel bagaglio emozione, parole, sensazione che quella stessa carta del sè, quel DNA, quella Rete contengono.
Se non si è pronti a quello, allora non si è pronti al viaggio.
Quel viaggio che, chi te di fronte, ha iniziato leggendo dentro ad un Diario tuo che quella carta bene la riassumeva.
Che c'è, di diverso? E non parlare di centro d'ogni cosa quando parli di me, mìcome non del mentire a me stessa. Unica cosa che accomunan da sempre me Fata e te Alieno.
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